Ti sei mai chiesto come il recruiter valuta il tuo CV? Per ottenere il lavoro che meriti e sviluppare la tua carriera, avere un curriculum professionale è un passo fondamentale. Se hai già seguito i primi consigli su come scriverlo, sei sulla strada giusta.
Tuttavia, uno degli errori più comuni è pensare come un “candidato” invece di mettersi nei panni di chi, quel curriculum, lo deve leggere. Questo porta spesso a scrivere cv lunghissimi e quasi interminabili, spinti dal desiderio di non tralasciare nulla. Invece, la regola d’oro è un’altra: orientare la comunicazione verso il tuo primo destinatario, il recruiter.
Capire come il recruiter valuta il cv, con quali criteri e in che modo, ti darà un vantaggio strategico per ottenere più colloqui di lavoro.
Chi è davvero il recruiter
Ogni volta che qualcuno comunica, c’è qualcun altro che ascolta. Nel tuo caso, chi riceve il cv è il recruiter, una figura che può ricoprire diversi ruoli:
- Il responsabile interno della selezione del personale di un’azienda.
- Il cacciatore di teste (head hunter), specializzato in profili di alta seniority.
- Il recruiter di un’agenzia per il lavoro.
- Raramente, l’imprenditore che vuole conoscere direttamente il personale da assumere, soprattutto se proprietario di una piccola azienda.
Indipendentemente dalla tipologia, il suo obiettivo è trovare i candidati più adatti per una specifica posizione, agendo nell’interesse della propria azienda o di un’impresa cliente. Altre figure coinvolte nel processo di selezione, come il datore di lavoro o il responsabile di reparto, intervengono solitamente in una fase successiva. È il recruiter a fare il primo, decisivo filtro.
La cosa più importante da capire è che queste figure professionali sono accomunate da un forte affaticamento cognitivo. Ricevono centinaia di candidature per ogni singola posizione e hanno mille altre cose a cui pensare.
Se ti metti nei loro panni, comprenderai perché nessuno avrà mai il tempo di leggere con attenzione ogni cv dal primo all’ultimo. La prima analisi dura in media solo 10 secondi: un tempo brevissimo per decidere se la tua candidatura è interessante oppure no.
Pensi sia ingiusto? Forse, ma questa è la realtà della selezione del personale. Solo un curriculum professionale e di impatto verrà scelto per una lettura più approfondita e avrà la possibilità di trasformarsi in un colloquio.
Prima del recruiter, c’è il robot: superare i software ATS
Prima ancora che il tuo cv arrivi sul tavolo di una persona, molto probabilmente verrà analizzato da un software chiamato ATS (Applicant Tracking System). Come già spiegato in precedenza, questo sistema scansiona automaticamente le candidature e le classifica in base alla loro pertinenza con l’annuncio di lavoro, cercando specifiche parole chiave. Per superare questo filtro digitale, è fondamentale inserire nel tuo curriculum le stesse competenze, qualifiche e termini tecnici menzionati nell’offerta di lavoro.
7 consigli per far leggere il tuo CV al recruiter
Proprio a causa del poco tempo a disposizione, i recruiter sono costretti a una scrematura molto rapida. Ogni dettaglio fuori posto può diventare una buona scusa per scartare un curriculum, specialmente quando le candidature sono centinaia.
A meno che tu non sia uno dei tre massimi esperti al mondo in un settore di nicchia, non puoi permetterti di avere un cv mediocre. Ecco quindi le strategie e gli errori da evitare nel cv per assicurarti che venga letto con l’attenzione che merita.
Cosa ti farà guadagnare punti:
- Riepilogo iniziale e formato leggibile: Includi un breve “Riepilogo Professionale” di 3-4 righe in cima al cv per catturare subito l’attenzione. Assicurati poi che tutto il layout sia pulito, moderno e permetta di capire chi sei a colpo d’occhio.
- Sintesi efficace: Massimo 2 pagine per la tua carriera. Una pagina se sei neolaureato/a. Tre pagine solo per ricercatori con pubblicazioni o per profili senior di altissimo livello.
- Linguaggio chiaro: Dimostra la tua competenza tecnica senza esagerare con acronimi o termini troppo complessi, puntando alla massima comprensibilità.
- Frasi dirette e risultati quantificabili: Usa periodi corti e dritti al punto, ma soprattutto dimostra il tuo impatto con dati e numeri. Ad esempio, invece di “Responsabile della gestione dei social media”, scrivi “Aumentato l’engagement dei canali social del 25% in 6 mesi”.
- Nessuno spreco: Evita giri di parole inutili e sfrutta al meglio lo spazio a disposizione per dare informazioni di valore.
- Contenuti pertinenti: Metti in evidenza solo le informazioni, le esperienze e le parole chiave coerenti con la posizione per cui ti candidi.
- Rispetto delle norme culturali: Adatta il cv al paese in cui ti stai candidando, includendo il link al profilo LinkedIn e gestendo correttamente l’uso della foto o dei dati personali.
Cosa farà finire il tuo CV nella pila degli scarti:
- Un formato grafico troppo carico, confuso o che ostacola la lettura.
- Il vecchio formato Europass (a meno che non sia esplicitamente richiesto).
- Curricula di 3 o più pagine, spesso causati proprio da formati poco ottimizzati.
- Errori di grammatica o di battitura, che comunicano scarsa attenzione.
- Foto non professionali o l’uso della foto dove non è richiesta (come nel Regno Unito).
- Frasi lunghe e un linguaggio noioso, ripetitivo e privo di impatto.
- Contenuti non pertinenti per l’azienda o il ruolo specifico.
- Ignoranza delle norme culturali e legali del mercato del lavoro di riferimento.
Ricorda che la cosa che più infastidisce un recruiter è la perdita di tempo causata da candidati che inviano cv sciatți, difficili da leggere e non mirati.
Quando prepari il tuo curriculum, non basta che sia corretto. L’obiettivo è far pensare al recruiter: “Questa è la persona di cui ho bisogno!”.
Conclusioni
Il cv è il tuo biglietto da visita professionale e crearne uno che colpisca il recruiter è il primo passo per ottenere il colloquio che desideri. Ora che sai come il recruiter valuta il cv e conosci le strategie per emergere, non sottovalutare l’importanza di un documento curato, sintetico e orientato a chi lo leggerà. Investire tempo e attenzione nel tuo curriculum è fondamentale per aprire le porte a nuove e importanti opportunità di carriera.
Sintesi e FAQ – risposte a domande frequenti
Sintesi dei punti chiave
- Il recruiter dedica in media solo 10 secondi alla prima valutazione di un curriculum, quindi è fondamentale che il documento sia chiaro, sintetico (massimo 2 pagine) e di impatto visivo immediato.
- Per superare la selezione iniziale, il cv deve essere mirato per la posizione, privo di errori grammaticali e scritto con un linguaggio diretto che evidenzi le competenze pertinenti.
- È essenziale evitare formati obsoleti come l’Europass (se non richiesto), layout confusi e contenuti non rilevanti, poiché questi elementi portano quasi certamente all’esclusione della candidatura.
Domande frequenti (FAQ)
- Quanto tempo impiega un recruiter per valutare un cv? Un recruiter impiega in media circa 10 secondi per una prima scrematura. Solo se il cv supera questa fase iniziale, gli viene dedicato più tempo per una lettura approfondita.
- Qual è l’errore più grave da evitare in un cv? Gli errori di grammatica e di battitura sono tra i più gravi, perché comunicano una scarsa attenzione ai dettagli. Anche un formato confusionario e contenuti non pertinenti per il ruolo sono fattori che portano a una rapida esclusione.
- Il formato Europass è ancora valido? Il formato Europass è considerato obsoleto e inefficiente dalla maggior parte dei recruiter. Utilizzalo solo ed esclusivamente quando viene richiesto in modo esplicito nell’annuncio di lavoro.
