Ora che hai un profilo forte, come utilizzare LinkedIn per trovare lavoro?
Di per sé LinkedIn (così come Xing) è un enorme motore di ricerca e già funziona se, semplicemente, ci sei e hai compilato un profilo con le corrette parole chiave che ti rendono trovabile. Per sfruttarlo al meglio però ci sono quattro principali attività da compiere:
- rispondere direttamente agli annunci
- allargare la rete di contatti e fare networking
- sfruttare il potenziale dei gruppi di discussione
- gestire al meglio la tua bacheca
Ti aiuterò a gestire tutti questi aspetti per trarre il massimo da questo social network!

1. Rispondere agli annunci di lavoro
È un passo abbastanza semplice. Una volta che hai un profilo ben compilato, ti basta spesso proporti ed usare il tuo profilo LinkedIn per candidarti anche senza dover necessariamente mandare una copia del CV e della lettera di presentazione allegati (anche se è raccomandato).
Come avevamo già detto quando si parlava di realizzare il tuo profilo LinkedIn, l’abbonamento a LinkedIn premium ti può dare un vantaggio competitivo: non è obbligatorio per trovare lavoro ma è un utile di più se ti puoi permettere la spesa mensile. O almeno sfrutta il mese gratuito per le ultime ottimizzazioni al tuo profilo e per ottimizzare le tue prime candidature!
Come trovare le offerte di lavoro su LinkedIn
Per cercare attivamente lavoro su LinkedIn, utilizza la sezione “Offerte di lavoro”, accessibile dalla barra di navigazione in alto. Una volta dentro, puoi inserire parole chiave relative alla posizione desiderata (es. “social media manager”, “ingegnere meccanico”) e una località. Affina ulteriormente la ricerca usando i filtri disponibili: puoi selezionare il livello di esperienza richiesto, il tipo di impiego (tempo pieno, part-time, stage), il settore aziendale e altro ancora. LinkedIn ti mostrerà gli annunci pertinenti. Puoi anche salvare le ricerche e attivare degli avvisi per ricevere notifiche via email o app quando vengono pubblicate nuove offerte che corrispondono ai tuoi criteri. È un passo abbastanza semplice.
Life Hack: usa Google per scovare annunci su LinkedIn
A volte, l’algoritmo di LinkedIn tende a mostrarti solo gli annunci che ritiene più adatti al tuo profilo, rischiando di nasconderti opportunità interessanti, specialmente se stai cercando di cambiare settore o ruolo. Per aggirare questo filtro, puoi usare Google. Vai su Google e digita una stringa di ricerca come: site:linkedin.com/jobs/view/ "parola chiave ruolo" "città" (ad esempio: site:linkedin.com/jobs/view/ "marketing manager" "Milano"). Questo comando dice a Google di cercare solo all’interno delle pagine degli annunci di lavoro di LinkedIn (site:linkedin.com/jobs/view/) che contengono le tue parole chiave specifiche. In questo modo, avrai una visione più ampia delle offerte disponibili, senza la pre-selezione dell’algoritmo di LinkedIn

Azioni avanzate su come utilizzare LinkedIn per trovare lavoro
Oltre a candidarti, puoi fare un paio di cose interessanti:
- Verificare grosso modo l’allineamento del tuo profilo a quello delle offerte.
- Contattare direttamente i recruiter responsabili per interagire con loro, chiedere informazioni e farti guidare verso possibili opportunità.
- Chiedere delle referenze dentro il tuo network tra i professionisti che già lavorano internamente, per aumentare le tue possibilità di accedere alle interviste.
La cosa da evitare è quella di proporsi come dei forsennati ad ogni candidatura diretta tramite LinkedIn: ti aiuterà solo a guadagnarti le antipatie dei recruiter!
2. Networking tra professionisti
Dopo aver completato il tuo profilo a regola d’arte, lo step successivo sta nell’allargare la tua rete di contatti in modo sano e graduale. Come si dice “connettersi, non collezionare!” Lo sviluppo sano lo fai connettendoti sia con le persone che conosci sia con nuovi contatti con cui vuoi instaurare dei rapporti professionali, impegnandoti poi a sviluppare le conversazioni interagendo con le persone, scrivendosi in privato e commentando in modo costruttivo i post dei contatti. I nuovi contatti possono essere dei pari-grado che possono farti da referenti, oppure i tuoi potenziali datori di lavoro, come imprenditori o direttori di funzione o reparto a cui proporsi direttamente. Questo tema necessita un approfondimento a parte.
3. Partecipare ai gruppi tematici
L’altra attività molto diffusa è quella di partecipare ai gruppi tematici di LinkedIn. Lo scopo qui è di arricchirti e confrontarti con altri professionisti sugli stessi problemi che hai anche tu, scambiandovi informazioni e soluzioni. Anche questa può essere un’attività da svolgere in modo moderato per aggiornarsi, scambiarsi consigli e partecipare attivamente ai temi caldi.
I gruppi solitamente hanno un alto potenziale in questo senso ma, per la mia esperienza, ogni gruppo è a sé: non esiste regola per dire che tutti i gruppi su LinkedIn siano in assoluto una risorsa o una perdita di tempo. Va valutato caso per caso. Alcuni sono già una miniera d’oro, altri vanno coltivati e fatti crescere mentre altri sono solo una perdita di tempo. Questa è un’attività complementare alle altre.
4. Personal branding tramite la bacheca
La bacheca di LinkedIn è uno strumento molto importante e spesso sottovalutato per trovare lavoro, coltivando il tuo personal branding (diciamo la tua reputazione professionale). Il tuo profilo è un elemento statico, indicizzato con visibilità di lunga durata, mentre i post che scrivi hanno vita breve, vengono spinti in fondo nella bacheca senza fine (come su altre piattaforme social) perdendosi nel dimenticatoio molto velocemente, ma possono anche diventare virali e fornire ottima visibilità.
Per questo motivo, molte persone tendono ad inondare la propria bacheca di contenuti, senza pensare a chi li leggerà ma solo sperando che questi riscontrino il maggior numero di consensi tra il più ampio pubblico possibile tramite contenuti “acchiappa like”, talvolta imbarazzanti anche per altri social network più orientati al divertimento. Non c’è nulla di più sbagliato.
Su LinkedIn (e piattaforme simili come Xing) infatti la reputazione e l’immagine (personal branding) sono essenziali. I recruiter e gli HR usano spesso queste piattaforme per verificare la reputazione dei candidati prima di assumerli! E qui rispondo in modo chiaro ad una domanda molto comune
“Scrivere post in bacheca e su LinkedIn pulse è utile per trovare lavoro?”
La risposta è:
“Sì, ma più come complemento che come fonte diretta”
Le imprese, infatti, assumono quando c’è un bisogno, non quando vedono persone in gamba. Se fai parte di una categoria ad alta richiesta (ad esempio, come un diploma o una laurea in ambito STEM, Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) è possibile – ed è successo – che qualcuno ti noti, ti offra un incarico o ti faccia una proposta di lavoro. Ma è una dinamica ricorrente? No: è qualcosa che può accadere e diventa meno probabile se fai parte di quelle professioni “in esubero” per le quali i recruiter non fanno alcuna attività di caccia ai talenti.
Dunque, se la sola azione di inondare la tua bacheca di post probabilmente non ti porterà un lavoro dipendente (diverso è se sei un libero professionista, ma anche qui dovremmo fare un discorso a parte), l’attività di usare la bacheca con moderazione per esprimere i tuoi valori, competenze e qualità è un ottimo uso del tuo tempo. Se poi succede, tanto meglio! Così rafforzi in un colpo solo sia la tua reputazione e sia le tue possibilità di ricevere offerte di lavoro, senza scadere in comportamenti di supplica che ti fanno apparire ricattabile, vulnerabile e poco interessante.
Ecco quindi alcuni consigli pratici per ottimizzare l’uso della tua bacheca:
- Pubblica solo contenuti di valore. I contenuti di scarso valore o poco interessanti ti faranno infatti apparire (e quindi essere, nella mente di chi ti guarda) un professionista altrettanto di scarso valore e poco interessante.
- Evita ciò che non riguarda il lavoro (tuo ed in generale) e lascialo su altri social network più informali.
- Se il tuo lavoro riguarda professioni poco usuali per LinkedIn (dalla modella al panettiere), non comportarti come con gli altri social network, buttando i tuoi selfie o le foto dei tuoi prodotti in bacheca a casaccio e senza riflettere. Piuttosto, seleziona solo quei contenuti che sono giusti per un pubblico di professionisti, come potrebbero essere le tue foto quando pubblicizzi un prodotto specifico, accompagnato da una bella storia, o un articolo che spiega gli aspetti professionali dietro alla commercializzazione e produzione del tuo prodotto o servizio.
- Gestisci bene il tempo e non invadere la bacheca di contenuti. Noi recruiter non vediamo esattamente di buon occhio quelli che di continuo scrivono e pubblicano fiumi di articoli: “quando e quanto può lavorare veramente una persona che spende così tanto tempo per scrivere articoli e per partecipare ai gruppi, per commentare sempre tutti i contenuti degli altri?” Nel Regno Unito, ad esempio, è un po’ diverso, dato che per molti pendolari è cosa comune usare LinkedIn durante le ore di viaggio giornaliero in treno, ma da noi il contesto è diverso e bisogna tenerlo a mente.
- Utilizza il Social Selling Index come “termometro” del tuo personal branding. Anche se non sei un venditore o una venditrice, questo cruscotto gratuito ti aiuta a capire come ti stai muovendo su LinkedIn: è spiegato meglio nell’articolo relativo al networking ed ai 6 gradi di separazione.
Studio dei casi di buono e cattivo comportamento on-line
Approfondiamo questo tema perché ci sono azioni in apparenza innocenti che ti possono lavorare contro. Infatti non conta solo cosa pubblichi, ma conta come proponi i contenuti al pubblico. Su LinkedIn vendi la tua immagine e la tua professionalità, non (direttamente) i tuoi prodotti. Se da un lato tutti hanno diritto e il “dovere” di esserci, non tutti possono proporsi allo stesso modo, anche perché LinkedIn è nato originariamente per le professioni di più alto livello, includendo col tempo una varietà di professioni non previste inizialmente.
L’ennesima vignetta sul leader vs. capo/manager o la falsa informazione sul branco di lupi con i vari ruoli, l’ennesimo test di intelligenza (o meglio stupidità) o le foto di te al mare non sono di nessun interesse, se non come una “spezia” da condividere davvero di rado, giusto per mostrare i tuoi valori e la persona oltre il professionista. E tanto meno lo sono i tuoi tentativi di vendere ricette di cucina, seghe circolari o qualsiasi altra innovazione tecnologica. Come puoi proporti allora nel modo corretto?
Ti dico subito che la politica e lo sport sono temi molto controversi. Per me lo sport non è lavoro, salvo chi davvero lo fa a livello professionale, ma molti lo usano come metafora del lavoro. La politica è spesso un tema molto divisivo ma è anche un tema di attualità e consapevolezza. Sta a te decidere se e come parlarne e con quale tono di voce.
Per molto tempo su LinkedIn si è cercato di mantenere una certa netiquette (vedi Wikipedia se vuoi approfondire) e coerenza di contenuti professionali, strettamente attinenti al modo del lavoro, ma da quando Microsoft l’ha adottata, anche i temi trattati sono cambiati: secondo alcuni il livello è sceso molto, secondo altri si è semplicemente allargato. Se parlare di notizie di attualità è certamente un bene, il mio consiglio è questo: parla solo di ciò che ti compete.
Ho visto persone cercare di vendere queste cose su LinkedIn, ma una simile vendita non funziona perché è un marketing sbagliato, dove si cerca visibilità ad ampio spettro anziché identificare i propri utenti target e comunicare nello specifico con loro, restando focalizzati.
- Esempio 1: Prodotto tecnico. Se lavori per una compagnia che produce e vende seghe circolari, non ti basta mettere video del tuo prodotto su LinkedIn per vendere: sei nel posto sbagliato. Piuttosto, inseriscili nel tuo profilo aziendale ed in quello dei tuoi dipendenti come prove di competenza; fai il cross-link con YouTube, realizza video avvincenti sulle cose spettacolari che puoi fare (a molti piacciono i macchinari e certi tipi di tecnologia meccanica: li trovano affascinanti) completati con commenti che spiegano dove sta l’innovazione, che ti aiutino a proporre i tuoi contenuti come un aggiornamento tecnico-scientifico (o comunque di interesse). Pubblica certi contenuti con estrema parsimonia: devono essere dei cordiali promemoria, non un martellamento continuo.
- Esempio 2: Professione creativa/manuale. Se fai il cuoco o lo chef, non pubblicare ricette e foto di piatti in continuazione su LinkedIn (magari su altri social sì). Mostra piuttosto le tue foto ad un concorso nazionale, racconta di come hai avuto l’ispirazione e, se proprio sei in buona, scrivi la ricetta del piatto che ti ha fatto vincere il concorso due anni prima, quando ne commemori l’anniversario, sotto la foto di te con la coppa. Se pubblichi direttamente la ricetta o foto del tuo piatto, stai cercando di vendere il prodotto; se pubblichi la foto di te che vinci ed includi la ricetta come un regalo, allora stai promuovendo la tua immagine e brand personali in modo efficace.
Come comportarsi su LinkedIn quando non cerchi lavoro
Cosa faccio se ho già un lavoro e non ne sto cercando altri? Dovrei sospendere LinkedIn? Questa è una domanda che ricevo molto spesso e la risposta è questa: non c’è nulla di male ad utilizzare LinkedIn quando si è già impegnati con un’impresa ma bisogna prendere alcuni accorgimenti. Ad esempio:
- Modifica il tuo cappello introduttivo e la frase che ti riassume (vicino al nome) specificando che sei felice dove sei, che non stai cercando attivamente nuovi lavori e che sei su LinkedIn per meglio servire i clienti dell’impresa, per maturare contatti, fare pubbliche relazioni, per tenerti aggiornato etc.
- Non inserire troppi dettagli sul tuo lavoro corrente ma limitati a dire per quale compagnia lavori e quale è il tuo ruolo, senza divulgare informazioni strategiche o i tuoi traguardi sino ad ora, perché sarebbero interpretabili come un tentativo di renderti appetibile per eventuali altre compagnie o recruiter.
- Aggiungi i tuoi contatti con saggezza, senza collegarti con recruiter o dipendenti di compagnie concorrenti.
Ricordati: coltiva il tuo brand personale, pubblica solo contenuti di alta qualità e non scadere mai nella tentazione di andare di volume pur di ottenere visibilità ma mantieni solo un profilo professionale e di alto livello, pronto a dare il meglio quando capita (o ti sei creato con tempo e pazienza) la tua occasione ideale, sia nella vita vera che sul virtuale, intrecciandoli.
Sintesi e FAQ – risposte a domande frequenti
Sintesi dei Punti Chiave
- Per utilizzare LinkedIn efficacemente per trovare lavoro, oltre a un profilo ottimizzato, è necessario adottare strategie attive: rispondere agli annunci in modo mirato, fare networking di qualità, partecipare ai gruppi giusti e curare il proprio personal branding sulla bacheca.
- La bacheca di LinkedIn va usata per pubblicare contenuti di valore professionale, evitando post “acchiappa like”, eccessiva autopromozione diretta di prodotti o contenuti non lavorativi; la qualità e la coerenza sono più importanti della quantità.
- Anche chi non cerca attivamente lavoro può usare LinkedIn, ma con accorgimenti per comunicare chiaramente la propria situazione ed evitare di apparire “sul mercato” senza volerlo.
Domande Frequenti (FAQ)
- D: Qual è l’errore più grave da evitare sulla bacheca di LinkedIn?R: L’errore più grave è pubblicare contenuti di scarso valore, non professionali o tentativi di vendita diretta inappropriati per la piattaforma. Questo danneggia gravemente il tuo personal branding e la tua reputazione agli occhi di recruiter e colleghi.
- D: Ha senso partecipare ai gruppi LinkedIn per trovare lavoro?R: Sì, ma con discernimento. I gruppi tematici possono essere ottimi per il confronto, l’aggiornamento e il networking mirato, ma bisogna scegliere quelli attivi e di qualità, evitando quelli che sono solo bacheche di annunci generici o pieni di spam. Va valutato caso per caso.
- D: Devo rispondere a tutti gli annunci che vedo su LinkedIn?R: No, è controproducente. Rispondi solo agli annunci per cui sei realmente qualificato e interessato, personalizzando la candidatura se possibile e magari contattando direttamente il recruiter. Inviare candidature a raffica (“a pioggia”) irrita i selezionatori.
- D: Contattare direttamente i recruiter dopo essersi candidati funziona davvero o è visto come fastidioso? R: Contattare direttamente il recruiter può funzionare e farti uscire dall’anonimato, ma va fatto con criterio. Invia una richiesta di connessione personalizzata, menzionando la candidatura specifica e il motivo del tuo interesse. Evita assolutamente di proporti in modo aggressivo, generico o “come un forsennato” a ogni candidatura, perché questo ti farà guadagnare solo antipatie.




