Una volta scelto il formato giusto per il tuo curriculum vitae, arriva il compito più importante: scrivere i contenuti. Sono proprio le parole che usi nel tuo CV efficace a determinare il successo della tua candidatura, perché incidono per oltre il 70% sulla possibilità di ottenere un colloquio.
Scopriamo insieme le 4 regole fondamentali per creare un CV efficace, capace di attrarre colloqui di selezione ed interviste, concentrandoci su stile di scrittura, scelta delle parole e valorizzazione dei tuoi traguardi professionali.
Regola 1: Scrivi in modo chiaro, conciso e diretto
La prima regola è la chiarezza. L’errore più comune è usare frasi troppo lunghe e un gergo eccessivamente tecnico per tentare di impressionare il recruiter. Ricorda che non sai chi leggerà il tuo CV: potrebbe essere un tecnico del settore o una persona delle Risorse Umane con un background diverso.
Uno stile di scrittura semplice e diretto garantisce che le tue competenze e il tuo valore siano compresi da chiunque, senza ambiguità.
Regola 2: Usa la prima persona “implicita”
Scrivere il CV in terza persona (“Mario Rossi ha gestito…”) suona pomposo e crea un distacco con il lettore. D’altro canto, abusare della prima persona (“Io ho fatto, io sono…”) può risultare egocentrico e ripetitivo.
La soluzione più efficace è utilizzare uno stile in prima persona “implicita”. Inizia le frasi che descrivono le tue esperienze direttamente con verbi d’azione (come vedremo nella prossima regola). In questo modo, è ovvio che stai parlando di te, ma il focus si sposta dalle tue affermazioni alle tue azioni concrete.
Regola 3: Sfrutta il potere dei verbi d’azione
Le parole che scegli hanno un peso enorme. I verbi d’azione (o action verbs) sono termini ad alto impatto che ti descrivono come un professionista proattivo e competente, aiutando chi legge a visualizzarti mentre svolgi concretamente quelle mansioni.
Per la massima efficacia, coniugali al participio passato per iniziare le frasi del tuo elenco di esperienze.
Esempi di verbi d’azione per categoria
- Gestione e leadership: Gestito, coordinato, supervisionato, pianificato, ottimizzato, guidato.
- Comunicazione: Motivato, mediato, negoziato, presentato, promosso, redatto.
- Ricerca e analisi: Analizzato, valutato, misurato, ricercato, identificato, ispezionato.
- Competenze tecniche: Sviluppato, programmato, testato, operato, assemblato, configurato.
- Creatività e progettazione: Ideato, progettato, creato, sviluppato, personalizzato, inventato.
- Organizzazione: Organizzato, classificato, catalogato, eseguito, implementato, monitorato.
- Risultati e miglioramenti: Conseguito, completato, migliorato, aumentato, ridotto, risolto.
Regola 4: Quantifica sempre i tuoi risultati
Le parole da sole non bastano; devono essere supportate da prove concrete. Quantificare i tuoi traguardi è il modo più potente per dimostrare il tuo impatto reale e la tua efficacia.
Invece di limitarti a descrivere cosa facevi, spiega che risultati hai prodotto. Chiediti sempre:
- Quanti? Quanti clienti gestivo? Quanti articoli ho scritto? Quante persone formavo?
- In quanto tempo? Ho ridotto i tempi di attesa del 15%? Ho completato 5 progetti in 6 mesi?
- Che valore ho generato? Ho aumentato le vendite del 10%? Ho fatto risparmiare all’azienda 5.000 € all’anno?
Esempio pratico: la forza dei numeri
Un’azienda cerca un magazziniere. Confrontiamo due descrizioni:
- CV Generico: “Operaio di magazzino abilitato all’utilizzo di carrelli elevatori.”
- CV Efficace: “Operaio esperto nella gestione di magazzini, con oltre 2000 ore di guida di carrelli elevatori e un record di 0 incidenti. Abile nel manovrare con precisione in spazi ristretti, contribuendo a ridurre i tempi di carico/scarico del 10%.”
Il secondo esempio è vincente perché trasforma un’affermazione in una prova tangibile di competenza, affidabilità e valore aggiunto.
Domande Frequenti (FAQ)
D: Come posso applicare queste regole se ho poca esperienza lavorativa? R: Se hai poca esperienza, quantifica i risultati ottenuti in progetti universitari, attività di volontariato o tirocini. Ad esempio: “Gestito la pagina social per un progetto universitario, aumentando i follower del 20% in 3 mesi” oppure “Organizzato un evento di raccolta fondi che ha coinvolto 50+ partecipanti”.
D: Usare aggettivi come “eccellente” o “ottimo” non rischia di sembrare arrogante? R: Il rischio esiste se non supportato dai fatti. La chiave è l’equilibrio. Usa aggettivi forti per le 2-3 competenze in cui eccelli davvero e supportale con dati quantificabili (Regola 4). Questo dimostra sicurezza basata su risultati concreti, non arroganza.
D: Perché è così importante evitare frasi fatte come “risolutore di problemi”? R: Perché sono affermazioni generiche e abusate che non comunicano nulla di specifico. Invece di dire che sei un “risolutore di problemi”, descrivi un problema che hai effettivamente risolto: “Implementato un nuovo sistema di archiviazione digitale che ha ridotto il tempo di ricerca dei documenti del 30%”. Mostra, non raccontare.

5 risposte
Salve, ho un dubbio in merito a quanto letto: mi sembra che negli esempi citati come “vincenti” (CV 1 segretaria e CV 1 operaio) sia stata usata la terza persona che precedentemente era stata sconsigliata. Forse non ho capito qualcosa?
Grazie!
Ciao Gaia, non è la terza persona. Terza persona sarebbe “Maria Rossi è una segretaria altamente qualificata con diploma di ragioniere e perito commerciale, che dispone di ottime competenze etc… “
Anche in questo caso è terza persona solo che viene omesso il nome!
No Ezia, è una forma impersonale. Perché se io scrivo una frase iniziando con “realizzato” può essere che “(io ho) realizzato” o “(lui/lei ha) realizzato”. Se invece le frasi sono al presente, è sempre prima persona ed è inequivocabile.
Grazie mille per l’aiuto!