Mentire sul curriculum: 7 bugie da evitare (e le alternative oneste)

Mentire sul curriculum vitae è una pratica purtroppo molto diffusa. Si stima che circa il 60% dei candidati includa informazioni non del tutto veritiere nei propri CV, nel tentativo di apparire più qualificati o competitivi. Tuttavia, la verità è che chi mantiene il lavoro nel medio-lungo termine non è il più furbo (che in apparenza riesce a farla franca), ma il più onesto, ovvero chi sa come valorizzare le proprie competenze in modo intelligente e senza falsificare la realtà.

Nel mondo del recruitment, esistono piccole “bugie bianche” che possono essere tollerate, ma falsificare aspetti fondamentali del CV porta quasi sicuramente a essere scoperti, con il rischio di essere licenziato o, nei casi peggiori, denunciato.

Recruiter smaschera le bugie nel CV di un candidato e lo boccia ad un colloquio di selezione. Direttore Risorse Umane licenzia un dipendente perché ha mentito nel suo CV quando ha fatto il colloquio di selezione e non è in grado di svolgere il lavoro per cui è stato assunto. Falso ideologico.

In questo articolo ti spiegherò perché un approccio onesto e trasparente ma non ingenuo è sempre la scelta migliore, quali sono le conseguenze di un curriculum falso e ti offrirò suggerimenti per superare la concorrenza con strategie intelligenti, senza ricorrere a bugie. Vedremo quindi perché non dovresti mai mentire sul curriculum: 7 bugie da evitare (e le alternative oneste).

La verità dietro la disperazione: perché i candidati mentono

La crisi economica e la disoccupazione possono spingere i candidati a mentire pur di trovare un lavoro. Lunghi periodi di inattività o fallimenti professionali possono generare un senso di frustrazione, impotenza e disperazione, portando alcuni a gonfiare le proprie esperienze o qualifiche. Tuttavia, questo comportamento non sempre è utile perché non è affatto detto che le imprese cerchino profili senior o con competenze di altissimo livello, mentre la semplicità può portare a combaciare più facilmente e con maggiore agilità alle richieste degli annunci (job matching). E soprattutto mentire sul curriculum mina uno degli aspetti più importanti per un datore di lavoro: la fiducia.

Inoltre, è fondamentale considerare i rischi legali. Un punto chiave, spesso sottovalutato, è stato chiarito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 15535 del 2008). Questa sentenza ha stabilito che falsificare i dati in un CV può costituire reato di falsità ideologica, punibile con la reclusione fino a due anni, soprattutto se ci si candida per un concorso pubblico.

Le bugie gravi da evitare a tutti i costi

Esistono elementi del curriculum vitae su cui non puoi assolutamente mentire. Si tratta di dati oggettivi e facilmente verificabili che, se falsificati, compromettono irrimediabilmente la tua reputazione.

  1. Dati anagrafici: Non modificare mai informazioni personali come nome o età.
  2. Titoli di studio e certificazioni: Dichiarare lauree o qualifiche non possedute è un errore grave e semplice da smascherare.
  3. Esperienze lavorative: Inventare ruoli o collaborazioni mai avute ti metterà in guai seri al momento della richiesta di referenze.
  4. Visto di lavoro e permessi: Mentire sulla tua idoneità legale a lavorare è estremamente rischioso.
  5. Competenze reali: Non vantare abilità che non hai; prima o poi ti verrà chiesto di dimostrarle sul campo.
  6. Stipendio precedente: Mentire sul compenso ricevuto può essere facilmente scoperto e crea un precedente di sfiducia.
  7. Dati oggettivi in generale: Tutto ciò che può essere verificato, come date e contatti per le referenze, deve essere assolutamente vero.

Bugie bianche e strategie lecite: cosa omettere nel curriculum

Esistono, però, alcune strategie lecite, spesso definite “bugie bianche”, che non compromettono il rapporto di fiducia e servono a evitare discriminazioni o a presentare meglio il proprio profilo. Ecco cosa omettere nel curriculum o come presentare alcune informazioni.

  • Proporre te stesso un gradino sopra: Puoi proporre di te un’immagine professionale complessiva che sia leggermente al di sopra del tuo attuale livello, purché tu sia concretamente in grado di gestire le sfide  e soddisfare le richieste del nuovo ruolo.
  • Usare un domicilio temporaneo: Se ti candidi in un’altra città, puoi inserire un domicilio vicino alla sede (es. di un amico), ma solo se sei pronto a trasferirti rapidamente.
  • Omettere alcune esperienze: Se sei sovra-qualificato per un lavoro che ti serve nell’immediato, puoi rimuovere alcune esperienze per apparire più in linea con il ruolo.
  • Rimuovere la data di nascita: Non sei obbligato a inserirla, soprattutto se temi che possa essere usata come fattore discriminatorio.
  • Non menzionare i motivi di fine rapporto: Questo è un argomento da affrontare a voce durante il colloquio, non sul CV.

Queste non sono vere bugie, ma strategie lecite per superare i filtri automatici e i pregiudizi, permettendoti di ottenere un colloquio basato sulle tue reali competenze.

I rischi a lungo termine: perché mentire non paga

Anche al di là delle conseguenze legali immediate, mentire sul curriculum comporta rischi significativi. Viviamo in un’epoca in cui le informazioni sono facilmente verificabili online: un CV non allineato al tuo profilo LinkedIn, ad esempio, può generare sospetti immediati.

Inoltre, mantenere una bugia richiede uno sforzo cognitivo notevole. Come ci insegna la storia del famoso falsario Frank Abagnale, raccontata nel film Prova a Prendermi, anche i più abili alla fine vengono scoperti.

La trasparenza e la sincerità, se ben presentate, rimangono le strade migliori per costruire un rapporto di fiducia con un’azienda. Le verità ben raccontate e ben scritte porteranno sempre più benefici della bugia più innocente.

Esempio celebre il caso di Scott Thompson, ex-CEO di Yahoo!

Le conseguenze di una bugia sul CV possono essere devastanti a ogni livello, e nessuno è immune. Basti pensare a uno dei casi più famosi a livello mondiale: quello di Scott Thompson, costretto a dimettersi dalla posizione di CEO di Yahoo! nel 2012. Il motivo? Fu scoperto che aveva inserito nel suo curriculum una laurea in informatica mai conseguita. Questo dimostra che nessun grado di seniority ti mette al riparo da un controllo e che la credibilità, una volta persa, è quasi impossibile da recuperare.


Sintesi e FAQ – risposte a domande frequenti sulle bugie nel CV

Sintesi dei Punti Chiave

  • Evita di mentire su dati oggettivi e verificabili come titoli di studio, esperienze lavorative e competenze reali. Le conseguenze possono includere il licenziamento e, in contesti pubblici, persino denunce per reati come la falsità ideologica.
  • Utilizza strategie lecite per presentare il tuo profilo al meglio, ad esempio omettendo la data di nascita per evitare discriminazioni o non menzionando sul CV i motivi della fine di un precedente rapporto di lavoro.

Domande Frequenti (FAQ)

  • Quali sono le conseguenze legali se mento sul CV? Falsificare dati sul curriculum, specialmente per concorsi pubblici, può configurare il reato di falsità ideologica, come stabilito dalla Corte di Cassazione. Nel settore privato, la conseguenza più comune è il licenziamento per giusta causa.
  • È considerato una bugia omettere un’esperienza lavorativa? No, è una strategia lecita. Se sei sovra-qualificato per una posizione, puoi scegliere di non inserire esperienze non pertinenti per rendere il tuo profilo più adatto alla candidatura specifica ed evitare di essere scartato a priori.
  • Posso “gonfiare” i risultati che ho ottenuto in un precedente lavoro? È una pratica rischiosa. Sebbene si possano enfatizzare i propri successi, inventare o esagerare di molto i dati numerici può compromettere la tua credibilità, poiché i recruiter esperti sanno riconoscere risultati realistici da quelli fittizi.

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8 risposte

  1. Buongiorno.
    Sono stata assunta da un’azienda con mansione di Aiuto commesso di banco – Livello 5°, come da classificazione del CCNL Terziario per svolgere in realtà mansioni da impiegata/segretaria. Cosa dovrei scrivere nel CV? posso indicare la mansione di impiegata?
    Grazie mille.

    1. Puoi indicare il ruolo con il quale lavori: non è una bugia. Spiegherai poi in intervista che sei stata assunta con un contratto che non corrisponde alle mansioni realmente svolte.

  2. Buongiorno, è possibile rimuovere dal curriculum un periodo di lavoro breve di 4 mesi a tempo indeterminato concluso con un licenziamento disciplinare? Le motivazioni scritte sulla lettera di licenziamento erano inventate, avevo passato il periodo di prova di 1 mese e subito dopo hanno iniziato a fare mobbing per mandarmi via. Non vorrei metterlo sul curriculum perchè mi pregiudica altre possibilità lavorative. Grazie

    1. Certo Andrea: sul CV ci scrivi quello che vuoi e te ne prendi tu la responsabilità. Lo dico sempre: non è una dichiarazione al fisco dove devi dichiarare tutto! Se pensi che un’esperienza così breve possa ritorcersi contro di te, l’intervallo di tempo è abbastanza breve da non creare problemi.

      1. Ciao Mattia. Ho un dubbio,nelle info aggiuntive del cv ho scritto le varie disponibilità lavorative es. Disponibilità a lavorare su turni, lavoro notturno,lavoro festivo, disponibilità al trasferimento ecc.
        Può comportare problemi?

        1. Perché mai dovrebbe? E perché lo chiedi proprio nell’articolo relativo alle bugie sul CV?
          Scrivere quelle informazioni sul tuo CV aiuta i datori di lavoro ed i recruiter a rilevare anzitempo la tua motivazione e disponibilità per certe forme contrattuali e di turni, quindi va benissimo.

  3. ciao sono un uomo di 52 anni sto inviando migliaia di curriculum in tutta italia tutti uguali vengono tutti archiviati ho l’età ho e il titolo di studio troppo basso per esigenze economiche non ho continuato aspetto invano o mi metto l’anima in pace felice padova grazie

    1. Forza Felice, non ti abbattere! A 52 anni sei ancora ben lontano dalla pensione e sei ancora in grado di dare un grande contributo.
      Non so quale sia il tuo caso nello specifico ma ti posso assicurare che mandare CV a casaccio non ti aiuterà.
      Piuttosto, fai così:
      1) leggiti questo sito dall’inizio alla fine
      2) riscrivi il tuo CV da zero secondo le mie regole
      3) usa la sessione su come usare il CV per trovare lavoro e capisci quali sono gli altri canali che puoi usare per farti assumere, oltre alla risposta all’annuncio di lavoro.
      Di sicuro il tempo non ti manca, focalizzati sulla soluzione che ti ho già messo a disposizione!

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