Scrivo questo articolo soprattutto per te che sei giovane (o per te che hai figli ormai prossimi ai 18 anni), per impedirti di commettere degli errori che, per la necessità di guadagnare subito, potrebbero portarti a scivolare lentamente nelle sabbie mobili delle carriere frammentate, tipiche dell’era moderna del lavoro precario.
Questo non è la solita “guida al CV”. Ti sarà molto più utile perché ti aiuterà a individuare le insidie del mondo del lavoro di oggi, a capire cosa fare per evitarle e a costruire una carriera sana e solida. Lo so, chiamare “carriere” quelle di oggi è quasi un insulto, eppure la crisi economica ha profondamente alterato il concetto stesso di lavoro in nome della “flessibilità”, che si è di fatto trasformata in precariato diffuso.
Trovare lavoro oggi non è facile, specialmente senza competenze consolidate. Molte persone come te, con la sana ambizione di svolgere il lavoro che amano, rischiano di restare bloccate nelle sabbie mobili del precariato senza nemmeno accorgersene.
La trappola delle carriere frammentate (e perché le chiamo “sabbie mobili”)
La storia è quasi sempre la stessa: finiti gli studi, cerchi un lavoro con requisiti minimi per accumulare soldi e pagarti una qualifica. Ma lavorando non hai tempo o energie per studiare. Passano gli anni e tutti ti identificano con un lavoro che non vuoi più fare. Sei bloccato. A 30 anni, non puoi iscriverti all’università e sperare che qualcuno ti assuma a 40 con zero esperienze nel settore che sogni.
Ti consoli con il tuo lavoro da 900 euro al mese, ma il rammarico di non aver vissuto la vita che volevi rimane. Sai perché uso l’esempio delle sabbie mobili? Perché non ti inghiottono subito. Sono una fanghiglia appiccicosa che ti blocca ogni movimento. Sei lì, sempre più debole per ogni tentativo che fai di uscirne, fino a quando sei stremato. È una fine lenta e atroce, perché c’è la consapevolezza che non puoi fare più niente per evitarla.

Tu non sei Artax, il celebre cavallo del film “La Storia Infinita” che finisce nelle paludi della disperazione (il precariato): non ci sarà nessuno a ricostruire il tuo mondo con la forza di un desiderio. E, oltre noi, raramente ci sarà qualcuno a tenderti una mano d’aiuto. L’unico che può tirarti fuori da quel fango appiccicoso, un centimetro alla volta, sei tu.
Ti sto raccontando tutto questo perché voglio che tu abbia paura, per salvarti. Se sei giovane, potresti pensare di avere tempo infinito, ma non è vero. Un passo falso può costarti carissimo e rischi di accorgertene quando è troppo tardi.
Come evitare il lavoro precario: 9 consigli pratici per una carriera solida
1. Sperimenta il più possibile quando sei giovane
Dai 16 anni in su ti è “concesso” sbagliare. Raccogli informazioni, confrontati con chi sta già lavorando, fai tue le esperienze altrui e cerca di capire dove sta la tua passione unita alla sostenibilità economica.
2. Scegli studi con sbocchi pratici
Laurea non è un obbligo, ma qualificarsi sì. Valuta seriamente anche studi più pratici e immediati come istituti tecnici o professionali, che insegnano sia a “essere” (cultura e pensiero critico) sia a “saper fare” (competenze spendibili).
3. Scegli un primo lavoro coerente col tuo obiettivo finale
Invece di un lavoro qualsiasi per mantenerti, cerca di partire subito col piede giusto. Se vuoi fare l’ingegnere, cerca un lavoro come assistente in un’impresa edile. Se vuoi una carriera nella ristorazione, fare il barman è perfetto. Deve esserci sempre un filo conduttore. Io, ad esempio, ho fatto il venditore per pagarmi l’università, consolidando competenze nella gestione delle risorse umane.
4. Cerca sempre lavori coerenti e più qualificati
La tua carriera deve essere un percorso di esperienze coerenti e sfide di difficoltà crescente. Non potrai mai partire dal top, ma ogni passo deve essere un gradino verso l’alto.
5. Re-investi in formazione e tieniti sempre aggiornato
Non aspettare che l’azienda paghi per te. Investi in formazione che ti piace e che è coerente con la tua crescita. Fallo quando hai un lavoro, non quando sei già disoccupato, perché a quel punto la paura di restare senza soldi ti bloccherà.
6. In caso di scelte sbagliate, passa a settori affini
Se ti rendi conto di aver intrapreso una strada sterile, non perseverare. Cerca di spostarti in un settore affine dove puoi portare parte della tua esperienza mentre ti riqualifichi. Ho visto avvocati diventare consulenti assicurativi e interpreti diventare commerciali esteri con successo.
7. Considera dove vuoi vivere
L’equilibrio tra vita e lavoro è soggettivo. Tieni a mente le tue reali opportunità nel sistema economico-geografico in cui vivi e valuta se la tua felicità richiede un cambiamento radicale o se hai già quello che ti serve. Ma ricorda: un lavoro che odi occuperà sempre troppo del tuo tempo per essere uno scambio equo.
8. Se sei stanco, qualificati prima di mollare tutto
Stringi i denti, metti da parte i soldi per un corso di formazione altamente qualificante che ti apra le porte di un nuovo settore. Scegli la scuola migliore che puoi permetterti, così da avere un certificato forte e beneficiare del suo network.
9. Sviluppa competenze verticali e orizzontali
La professionalità è fatta soprattutto della capacità concreta di saper fare il tuo lavoro. Devi avere una tua colonna portante di competenze specifiche, affiancata da solide competenze trasversali: gestione del tempo, comunicazione, lingue straniere, uso delle nuove tecnologie. Specialmente nelle PMI, la flessibilità unita a un’identità professionale forte è più utile di un’eccessiva e rigida specializzazione.
Ora hai una mappa per evitare le sabbie mobili. Saprai seguirla?
Sintesi e FAQ – risposte a domande frequenti su lavoro precario, trovare stabilità lavorativa e come costruire una carriera.
Sintesi dei Punti Chiave
- Il lavoro precario e le carriere frammentate sono come “sabbie mobili”: una trappola in cui si scivola lentamente, restando bloccati in lavori senza prospettive che impediscono di investire sulla propria qualificazione.
- Per evitare questa trappola è fondamentale, fin da giovani, costruire un percorso professionale coerente, scegliendo esperienze formative e lavorative che siano allineate con il proprio obiettivo di carriera a lungo termine.
- Investire costantemente in formazione, sviluppare competenze trasversali e, in caso di errori, sapersi riposizionare in settori affini sono strategie cruciali per mantenere la propria occupabilità e costruire una carriera solida.
Domande Frequenti (FAQ)
- Cosa si intende per “carriera frammentata”? Si intende un percorso lavorativo composto da molte esperienze brevi, spesso in settori e ruoli slegati tra loro. Questo tipo di percorso rende difficile essere percepiti come specialisti in un’area specifica, limitando le opportunità di crescita verticale.
- È sbagliato fare un lavoro umile per pagarsi gli studi? Assolutamente no, anzi, denota carattere e determinazione. L’errore non è iniziare, ma rimanere bloccati in quel tipo di lavoro per troppi anni, lasciando che il tempo passi senza acquisire esperienze qualificanti nel settore per cui si è studiato.
- Cosa significa “vera flessibilità” sul lavoro? La vera flessibilità non consiste nel saper fare tanti “lavoretti” slegati tra loro. Consiste nel possedere una solida identità professionale e la capacità di far evolvere le proprie competenze in modo coerente con i cambiamenti del mercato, mantenendo un’alta adattabilità.



