Risultati nel CV: strategia efficace per emergere
Uno dei principali errori critici che rischi di compiere quando scrivi il tuo CV è quello di limitarti a un elenco sterile dei lavori che hai svolto sino ad oggi. Questo approccio non ti aiuta affatto a distinguerti dalla massa e il tuo CV rischia di avere poca concretezza. Ecco perché voglio aiutarti, spiegandoti come inserire e quantificare i tuoi traguardi nel curriculum vitae.
Cosa sono i risultati nel CV
Il problema nasce dalla mentalità derivante dal formato europeo o Europass, estesa poi a molti altri modelli di CV che, pur con colori diversi, seguono sempre lo stesso schema, spesso poco efficace se vuoi valorizzare la tua carriera. Tale schema è privo della cosa più importante: i traguardi che hai ottenuto con i precedenti lavori.
Innanzitutto, che cosa intendo per risultati?
È quell’insieme di traguardi significativi e risultati concreti che hai raggiunto nel corso degli studi e del lavoro, che definiscono la tua carriera e l’efficacia del tuo operato. Sono i risultati di cui vai fiero e che hanno valore per chi ti assume.
Alcuni traguardi generali come la laurea o il master sono sicuramente elementi da menzionare, ma trovano la loro collocazione ottimale nella sezione dedicata alla formazione del tuo CV. Altri più specifici e decisamente più interessanti possono essere il fatturato prodotto, il numero di pratiche seguite ogni giorno o il numero di collaboratori gestiti: i traguardi variano da professione a professione ed alcuni sono più facili da quantificare di altri.
Senza un metodo, rischi di confondere le tue responsabilità con i tuoi successi. Le responsabilità descrivono cosa dovevi fare, i traguardi dimostrano come lo hai fatto e con quali risultati.
Per esempio, dire di aver “mantenuto buoni rapporti con i clienti” descrive una mansione. Dire di aver “sviluppato e gestito un portafoglio di 80 clienti PMI, generando un fatturato annuo di 2,5 milioni di euro” descrive un traguardo eccezionale.
Metodo PAR: doppio vantaggio per inserire i tuoi risultati nel CV
Quando sei alla ricerca di un nuovo lavoro, è importante avere diverse storie di traguardi e successi da inserire nel tuo curriculum e da raccontare durante i colloqui, che siano rilevanti per le posizioni per cui ti candidi.
Devi saper raccontare la tua storia in modo efficace anche grazie ai numeri; devi saper dipingere il quadro di come hai attivato delle specifiche azioni per risolvere un problema o migliorare un contesto, spiegando anche che cosa sarebbe successo se non avessi agito.
Oltre a farti accedere a maggiori opportunità di lavoro, saper quantificare i tuoi traguardi nel curriculum vitae è un vantaggio tattico anche per i colloqui di selezione:
- I recruiter resteranno colpiti dai numeri scritti nel CV ed è probabile che ti chiedano dettagli in più esattamente su quello che tu conosci bene.
- Preparare queste narrazioni ti aiuterà a rispondere con sicurezza e precisione, anche su aspetti che nel CV hai solo accennato.
Pensa a quando hai portato dei benefici per la tua impresa! Ad esempio, quando hai prodotto un aumento delle vendite o un risparmio di tempo o denaro, oppure quando hai coordinato un team che ha raggiunto la migliore performance aziendale. Magari hai ideato una strategia di marketing che ha aumentato le vendite del 25% o introdotto un sistema di archiviazione che ha ridotto i tempi di ricerca del 40%.
Anche i numeri “bassi” possono essere potenti. Un carrellista che non ha mai avuto incidenti in 10 anni dimostra un’affidabilità e un’attenzione fuori dal comune. Ricorda: i numeri sono più efficaci di aggettivi come “buono” o “ottimo” perché comunicano concretezza e professionalità.
In sintesi, devi saper riportare i numeri, che sono molto più efficaci di aggettivi come “buono o ottimo” e impressionano in positivo il potenziale datore di lavoro.
Per farlo, ti consiglio di utilizzare sia nel CV sia in intervista (dove hai più spazio per esprimerti) lo stesso metodo: il formato PAR (Problema – Azione – Risultato).
- Problema / Sfida: Riassumi il problema o la sfida da vincere ed il contesto.
- Azione: Descrivi ciò che hai fatto. Anche se hai lavorato come parte di una squadra, è necessario spiegare il tuo contributo. La chiave qui è di essere specifico e utilizzare forti verbi di azione.
- Risultato: Spiega l’impatto sul business delle tue azioni, utilizzando dati e contributi misurabili.
Un esempio pratico del metodo PAR:
Invece di una frase generica, puoi strutturare il tuo traguardo così:
- Problema: L’azienda necessitava di potenziare il sistema di inserimento degli ordini di vendita per ridurre i costi operativi.
- Azione: Ho supervisionato un team di 5 persone per implementare un progetto di aggiornamento del sistema, con un budget di 300.000 €.
- Risultato: Il progetto è stato completato con successo, portando a un risparmio annuale per l’azienda di 50.000 €.
5 modi per quantificare, misurare ed inserire i tuoi risultati nel CV
La maggior parte delle persone capisce cosa significa quantificare ma poi ha spesso difficoltà ad applicare questo concetto. Se sei un venditore è facile, ma cosa succede per le altre professioni? Ecco cinque semplici modi per quantificare la tua esperienza.
Capire il concetto è un conto, applicarlo è un altro. Se non sei un venditore, potresti pensare di non avere numeri da mostrare. Invece, ogni ruolo ha un impatto misurabile. Ecco cinque modi pratici per iniziare.
1. Fatti le domande giuste
Parti da queste domande per far emergere i tuoi risultati:
- Come hai contribuito a far risparmiare tempo o denaro all’azienda? Quanto?
- Quali problemi hai identificato e risolto?
- Hai introdotto un nuovo programma, sistema o processo innovativo?
- In quanti processi decisionali o di pianificazione sei stato coinvolto?
- Quante persone hai gestito, formato o coordinato?
Una volta che hai le risposte, costruisci frasi ad alto impatto che iniziano con un verbo d’azione forte (es. gestito, risolto, aumentato, ottimizzato).
2. Mostra “quanto” lavoro hai svolto
A volte, una responsabilità acquista un peso completamente diverso se ne specifichi il volume.
- Non quantificato: “Accertata la conformità agli standard con compilazione di moduli annuali.”
- Quantificato: “Garantita la conformità agli standard aziendali tramite la gestione e il protocollo di 75 moduli annuali per 7 diversi reparti.”
3. Indica la frequenza: “quanto spesso”
Includere la frequenza con cui svolgi un compito è un modo semplice ed efficace per illustrare la tua capacità di gestire alti carichi di lavoro.
- Non quantificato: “Completo la prima revisione degli articoli prima di inviarli alla redazione.”
- Quantificato: “Revisionati e valutati tra i 40 e i 50 articoli a settimana, decidendo l’invio alla redazione o la necessità di ulteriori modifiche.”
4. Usa un margine o un intervallo
Non è necessario conoscere le cifre esatte alla perfezione. L’importante è essere onesti e realistici. Puoi usare una media (“gestito un team di 10 collaboratori”) o un intervallo (“gestito un team da 7 a 12 collaboratori”). Se il margine è molto ampio, concentrati sul dato migliore.
- Invece di: “Gestiti budget da 750.000 € a 5.200.000 €.”
- Scrivi: “Gestiti budget fino a 5,2 milioni di euro.”
Questa affermazione è veritiera ma ti posiziona in modo molto più efficace.
5. Sottolinea il guadagno o il risparmio generato
Ogni datore di lavoro ragiona in termini di profitto e perdita. Il tempo è denaro. Se le tue azioni hanno ottimizzato un processo, ridotto i costi o migliorato l’efficienza, hai generato valore.
- Non quantificato: “Svolto processo di ispezione per la manutenzione dei dispositivi hardware.”
- Quantificato: “Ideato un processo di ispezione permanente per dispositivi hardware che ha eliminato la necessità di controllo umano sulla linea, generando un risparmio annuo stimato tra 200.000 e 350.000 euro.”
Anche le soft skills come la leadership o la comunicazione prendono vita se abbinate ai numeri.
- (Non quantificato): Presidente del Comitato Promotore di Eventi per Studenti.
- (Quantificato): Presidente del Comitato Promotore di Eventi per Studenti composto da 12 membri, col quale ho presentato piani di marketing a un pubblico di 40-60 studenti durante ogni riunione settimanale.
Appendice: Elenco di elementi quantificabili
Per darti qualche spunto in più, ecco una lista di elementi che puoi misurare e inserire nel tuo curriculum:
- Volume delle vendite, numero di unità vendute, fatturato netto e lordo
- Classifica delle vendite (rispetto ai pari, anni precedenti, concorrenti)
- Portafoglio clienti
- Numero di contratti/offerte vinti
- Aumento della quota di mercato o della redditività
- Numero di clienti serviti o mantenuti
- Numero di persone assunte o gestite
- Dimensione delle squadre condotte
- Quantità di denaro risparmiato; budget monetari salvati
- Percentuali di miglioramento dell’efficienza
- Tempi di realizzazione (soprattutto se in anticipo sulle scadenze)
- Numero di premi vinti
- Percentuale o tasso di errori e incidenti (più bassa è, meglio è)
I numeri fanno una grande differenza in ogni curriculum e sono essenziali per ottenere un CV di impatto, a prescindere dal lavoro che svolgi. La prossima volta che aggiornerai il tuo CV, prova ad aggiungere un paio di numeri per quantificare il tuo lavoro e far vedere a chi ti legge quale sia il contributo che sei capace di dare.
Sintesi e FAQ – risposte a domande frequenti
Sintesi dei punti chiave
- Sostituisci l’elenco delle mansioni con risultati misurabili per dimostrare il tuo impatto e la tua efficacia professionale. Usa i numeri per rendere i tuoi successi concreti e tangibili.
- Utilizza il metodo PAR (Problema – Azione – Risultato) per strutturare i tuoi traguardi in modo narrativo, spiegando il contesto, il tuo intervento e l’impatto generato.
- Quantifica la tua esperienza mostrando il volume di lavoro gestito, la frequenza delle tue attività, i budget amministrati o il risparmio di tempo e denaro che hai prodotto per l’azienda.
Domande frequenti (FAQ)
- Cosa faccio se non conosco i numeri esatti dei miei risultati? Usa stime realistiche e oneste. Puoi indicare intervalli di valori (es. “risparmio tra il 10% e il 15%”), medie o utilizzare la formula “fino a…” per indicare il picco più alto che hai raggiunto.
- Come posso quantificare le soft skill come la leadership? Associa le competenze trasversali a risultati misurabili. Ad esempio, puoi indicare il numero di persone che hai coordinato in un team, la dimensione del budget che hai gestito o il numero di progetti che hai guidato con successo.
- Tutti i lavori possono essere quantificati? Sì, ogni ruolo ha un impatto misurabile. Se non lavori direttamente con dati finanziari, puoi quantificare il numero di clienti serviti, le pratiche gestite, i tempi di risposta migliorati, il numero di eventi organizzati o il tasso di soddisfazione degli utenti.