Con tutta probabilità, hai già sentito parlare di personal branding, online e di big data, ma cosa significa davvero questo termine e come puoi utilizzarlo in modo strategico per trovare un lavoro o far avanzare la tua carriera? Internet offre strumenti potenti per costruire la tua immagine, ma è fondamentale usarli con consapevolezza per non compromettere la tua libertà e reputazione.
In questo articolo scopriremo insieme come costruire il tuo personal branding online e gestire con intelligenza la tua presenza online. L’obiettivo è massimizzare le tue opportunità professionali ed evitare passi falsi che potrebbero danneggiarti.
Il personal branding è la gestione strategica della tua immagine professionale: un “marketing personale” che evidenzia i tuoi punti di forza, comunica cosa sai fare e perché dovresti essere scelto. È l’evoluzione del concetto di “sapersi vendere“. Sebbene sia sempre esistito, oggi internet ne amplifica la portata. Curare la tua immagine online è cruciale per distinguerti, indipendentemente dal tuo ruolo: libero professionista, manager o impiegato.
Ogni giorno ricevo messaggi da persone che cercano supporto per la loro carriera. Che tu stia lavorando ma desideri un cambiamento, o sia alla ricerca di una nuova opportunità, il personal branding online può fare la differenza. Questo articolo ti offrirà spunti preziosi per riposizionarti come un professionista di valore, sfruttando la potenza della rete.
Il personal branding online nella pratica
Prima di tutto, una precisazione importante: Il personal branding serve a tutti, ma la sua utilità varia a seconda della professione, del settore e dell’anzianità.
Non pensi sia per tutti? Considerati come una micro-impresa. Il tuo marchio personale si basa su quattro pilastri fondamentali:
- Immagine: Come ti presenti? Non devi essere il migliore in assoluto, ma un esperto credibile nel tuo settore. Affidabilità e competenza sono essenziali.
- Valori: Quali principi guidano il tuo lavoro? Qualità, efficienza, collaborazione, ambizione? Comunica chiaramente ciò che è importante per te.
- Missione: Qual è il tuo scopo professionale? Anche se semplice, deve essere chiaro. Ad esempio, rendere gli ambienti impeccabili per i clienti o garantire l’efficienza produttiva.
- Visione: Quale impatto vuoi avere con il tuo lavoro, anche in piccolo? Che valore lasci ai clienti o all’azienda?
Strumenti per il personal branding online
Come puoi dimostrare concretamente questi aspetti? Il tuo brand personale si costruisce utilizzando diversi strumenti, sia tradizionali che emergenti:
- Blog personale: Puoi scrivere articoli per mostrare le tue competenze, come faccio io con Obiettivo Carriera.
- Sito web personale: Un biglietto da visita digitale che racconta chi sei e cosa sai fare.
- Social media professionali: LinkedIn è ideale per condividere successi e conoscenze.
- Pubblicazioni e interviste: Se hai avuto visibilità mediatica, sfruttala.
- Contenuti visivi (Instagram, YouTube, TikTok): Essenziali per i settori creativi, permettono di mostrare esempi concreti del tuo lavoro. I formati video brevi (Reels, Shorts, TikTok) stanno diventando sempre più cruciali per catturare l’attenzione e comunicare in modo dinamico.
- Piattaforme di nicchia: Esistono community online verticali (specifiche per settore o professione) dove la tua presenza può essere molto più impattante rispetto ai social generalisti. Identifica quelle rilevanti per te.
- Referenze: Testimonianze di clienti o colleghi che attestano la tua professionalità.
- Premi o riconoscimenti: Metti in luce le tue eccellenze.
- AI Generativa: Strumenti come ChatGPT o Gemini possono assisterti nella creazione di contenuti (bozze di post, idee per articoli, sintesi) per alimentare il tuo personal brand, purché tu li guidi con la tua esperienza e autenticità.
Questi strumenti servono a far emergere il tuo valore e a posizionarti come un’autorità nel tuo campo. Ognuno è responsabile della propria comunicazione e della percezione che gli altri ne hanno. Anche se il personal branding online è più critico per dirigenti e freelance, curare la propria immagine è utile per chiunque, perché viviamo in un mondo interconnesso dove una buona reputazione online porta benefici. Non dimenticare di monitorare alcune metriche per capire l’efficacia delle tue azioni (es. visualizzazioni profilo LinkedIn, engagement, traffico al sito).
Controlla l’immagine professionale che dai di te
Come ho spiegato più volte durante le mie docenze, è fondamentale curare la tua presenza online. Le aziende controllano i profili social per capire chi sei realmente prima di assumerti o di sceglierti come fornitore: sei una persona collaborativa o problematica? Sei affidabile o sei un rischio? Condividi gli stessi valori oppure fai solo finta di essere realmente compatibile? o La tua reputazione online non va mai sottovalutata.
Sii consapevole che ciò che pubblichi rimane online. Persino il fisco può controllare i social per verificare il tuo tenore di vita! Rifletti su questo: le foto che pubblichi su Facebook e Instagram possono essere usate per accertamenti fiscali, mentre tu pensavi di condividere solo emozioni con gli amici. Persino un ex dirigente di Facebook, Chamath Palihapitiya, ha messo in guardia sui pericoli dei social, sottolineando come lui stesso pubblichi pochissimo nonostante abbia contribuito a crearli (come discusso in un suo noto intervento pubblico, trovi il link alla fine di questo articolo).
Non serve diventare paranoici, ma è cruciale proteggersi:
- Privacy: Rendi privati i profili personali (Facebook, Instagram), visibili solo agli amici.
- Post temporanei: Usa le opzioni per limitare la visibilità temporale dei post.
- Elimina account vecchi: Cancella i profili che non usi più.
- Nickname sui forum: Proteggi la tua identità con pseudonimi.
- Instagram minimalista: Limita i selfie non professionali.
- LinkedIn professionale: Mantieni un comportamento educato e rispettoso, anche nelle discussioni.
E soprattutto, controlla cosa dice Google di te. Digita il tuo nome e verifica i risultati. Se necessario, agisci per rimuovere contenuti che lavorano contro la tua immagine professionale.
Hai mai cercato il tuo nome, email o numero di telefono su Google? Dovresti farlo per scoprire cosa emerge ed eventualmente cancellare ciò che ti danneggia.
Seth Godin, noto scrittore e imprenditore statunitense con grandi competenze nel marketing, racconta un caso emblematico: una conoscente, cercando un’aiutante domestica, selezionò tre candidate e controllò i loro profili online. Scoprì foto imbarazzanti, blog in cui si lamentavano di lavori umili e pose esplicite. Nessuna fu assunta. Anche candidati ad Harvard sono stati scartati per post offensivi come – a solo titolo di esempio – venne riportato qui dalla rivista The Guardian. Google non dimentica, e ciò che pubblichi può compromettere le tue opportunità.
Big Data: cosa devi sapere?
I big data sono enormi raccolte di informazioni usate per trarre conclusioni su di te, spesso senza il tuo consenso esplicito. Se non sei un manager di alto profilo, la preoccupazione immediata è limitata, ma il futuro potrebbe portare a usi più invasivi.
Come psicologo del lavoro, seguo l’evoluzione di queste tecnologie, inclusa la gamification nei test di selezione e l’uso dei dati social per valutare le attitudini. Tuttavia, gli strumenti attuali sono lontani dall’essere infallibili, specialmente nel cogliere sfumature come sarcasmo o complessità della personalità. Un esempio passato era “Apply Magic Sauce“, un tool che tentava analisi psicometriche basate sull’attività social; oggi non è più attivo, anche a causa delle crescenti restrizioni sulla privacy, e i suoi risultati erano comunque da interpretare con molta cautela. Siamo lontani da metodi scientificamente affidabili basati solo sui social, anche perché le persone mostrano solo una parte di sé online. Ma questo è uno dei tanti esempi che conferma l’interesse delle imprese per questo aspetto.
Ora, tu puoi trasformare questo controllo a tuo vantaggio. Esprimiti con intelligenza, mantieni toni rispettosi e argomenta le tue posizioni. Se un’azienda ti scarta per le tue idee politiche o religiose, forse non è il posto giusto per te. Evita però di apparire litigioso o rigido. Ciò che conta non è solo cosa credi, ma come ti relazioni con gli altri in modo pacifico e collaborativo.
4 consigli per una tua immagine professionale positiva online
Ecco alcune linee guida per costruire un’immagine professionale positiva che ti supporti nella ricerca di lavoro e nella carriera:
- Distinguiti, sii unico: Evidenzia ciò che ti distingue, anche nei dettagli, valorizza le passioni, mostra ciò che ami fare e come può portare valore.
- Mantieni il controllo: Qualunque strada scegli va bene sinché ne sei consapevole e soprattutto è funzionale allo scopo. E talvolta è anche possibile trasformare i difetti in pregi. Ad esempio, sei un attaccabrighe? Se sai mantenere sotto controllo questa tua qualità, potresti proporti come la persona giusta per ruoli in cui serve davvero una persona tosta per i negoziati! L’unica strada davvero sbagliata è pensare di lasciare le cose al caso, che tu sei così, non cambierai e che le imprese ti devono prendere per quello che sei: questo è il modo migliore per auto-sabotarti. Come diceva un famoso meme su Osho, “Sii te stesso, ma se sei uno stolto sii pure qualcun altro!“
- Offri aiuto, non chiederlo: Comunica come puoi migliorare la vita o il lavoro degli altri: è uno dei modi migliori per lasciare tracce di competenza.
- Non esagerare: un eccesso di visibilità potrebbe danneggiarti più che agevolarti se cerchi lavoro come dipendente o manager. Se sei costantemente online a scrivere e fare video per i social, quando lavori davvero? E se sei così popolare, perché cerchi un lavoro come dipendente? Diventare virali non va bene per tutti ed a volte è meglio piacere a pochi anziché cercare di piacere a tutti.
- Rispondi a questa domanda: Perché un datore di lavoro dovrebbe scegliere te e non un altro? A volte può essere per tue qualità straordinarie, a volte bastano le piccole cose che tu dai per scontate ma che per altri non lo sono affatto!
Questi consigli valgono sia per chi cerca lavoro come dipendente sia per chi avvia un’attività in proprio.
In conclusione, ricorda la celebre citazione di Oscar Wilde:
“Non c’è mai una seconda occasione per fare una prima buona impressione.”
Sintesi e FAQ – risposte a domande frequenti
Sintesi dei Punti Chiave
- Il personal branding online è la gestione strategica della tua immagine professionale su internet per comunicare il tuo valore e distinguerti nel mercato del lavoro.
- Costruisci il tuo brand usando strumenti come blog, sito personale, LinkedIn, contenuti video (anche brevi), AI generative (come assistenti), e mostrando referenze o riconoscimenti.
- È fondamentale controllare e curare la propria reputazione online, gestendo la privacy sui social, monitorando i risultati di ricerca su Google associati al proprio nome e usando metriche per valutare l’efficacia.
Domande Frequenti (FAQ)
- Cos’è il personal branding online? È il processo di creare e gestire la tua immagine e reputazione professionale su piattaforme digitali per influenzare positivamente come vieni percepito da recruiter, clienti e colleghi.
- Perché è importante controllare la propria reputazione online? Perché recruiter e aziende spesso cercano informazioni sui candidati online. Contenuti negativi o poco professionali possono compromettere seriamente le tue opportunità di carriera.
- Quali sono gli strumenti più attuali per il personal branding online? Oltre a LinkedIn, blog e sito personale, considera i formati video brevi (Reels, TikTok, Shorts), l’uso strategico di AI generative per creare contenuti, e la presenza su piattaforme di nicchia specifiche per il tuo settore.




